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Nel “Corriere Tributario” n. 3 del 2024 Pierpaolo Maspes e Raffaele Corso analizzano la risposta dell’Agenzia delle entrate all’interpello n. 210/2024, che affronta il rapporto tra la disciplina dello split payment e la facoltà di operare una variazione in diminuzione. Tale risposta, secondo gli autori, suscita alcuni dubbi di carattere sistematico nel particolare caso in cui il cessionario o committente si avvalga delle disposizioni facoltative che consentono di anticipare il versamento dell’IVA da split payment facendo riferimento ai momenti, anteriori a quello del pagamento del corrispettivo, di ricezione della fattura o di annotazione della stessa. Poiché il momento di esigibilità dell’IVA deve essere conosciuto da entrambe le parti dell’operazione e deve coincidere, gli stessi ritengono che il termine annuale per operare la variazione in diminuzione da sopravvenuto accordo tra le parti non possa che decorrere dalla data in cui avviene il pagamento dell’operazione anche nel caso in cui il cessionario o committente applichi i predetti criteri derogatori per il versamento dell’IVA da split payment.

Corriere Tributario_2025_3