Nella circolare n. 82 del 5 marzo 2021 l’ANIA dà notizia di recenti verifiche operate dall’Agenzia delle Entrate a carico delle imprese assicurative, in cui – eminentemente in dipendenza del soggetto che assume il ruolo di beneficiario – è stata contestata l’applicazione dell’aliquota del 2,5 per cento per le polizze stipulate a copertura del rischio di impiego. In tali verifiche si fraintende, in realtà, il rischio assicurato, ravvisando in dette polizze una copertura del rischio di credito anziché del rischio di impiego. Quando si parla di imposta sulle assicurazioni, tuttavia, fraintendere il rischio – ci si perdoni il bisticcio di parole – comporta un rischio di non poco conto: applicare le argomentazioni svolte in tali verifiche ad altre tipologie di assicurazioni può determinare, infatti, un pericoloso effetto boomerang per le casse erariali.

Ne parlano Salvatore Cameli e Pierpaolo Maspes nell’articolo “Imposta sulle assicurazioni e polizze a copertura della perdita d’impiego: il rischio di fraintendere il rischio”, pubblicato nel n. 34 del 2021 de Il Fisco.

Imposta sulle assicurazioni e polizze a copertura della perdita d’impiego_il rischio di fraintendere il rischio